Tumori cutanei

Capitolo a parte della chirurgia plastica e ricostruttiva è la diagnosi precoce dei tumori cutanei maligni e del suo trattamento. Tumori della linea epiteliale maligni e melanoma.
Le precancerosi sono quelle lesioni che evolvono con una certa frequenza verso la malignità e che mostrano a livello istologico atipie nucleari.
Si distinguono:

  • la cheratosi attinica o senile;
  • il corno cutaneo;
  • la leucoplasia;
  • la malattia di Bowen.

Tutti se non diagnosticati e non trattati precocemente possono dar luogo a carcinomi spino cellulari su cute e mucose.
L’epitelioma basocellulare è il tumore della linea epiteliale più frequente, insorge su cute foto esposta. Sono numerose le varianti cliniche: piano
cicatriziale, ulcus rodens, nodulare, vegetante, superficiale, sclerodermiforme, pigmentato.
Esistono varianti istologiche più o meno aggressive e/o recidivanti, ma l’evoluzione è, tranne che in alcuni casi di epitelioma terebrante, vorevole essendo un tumore ad invasività locale. Il trattamento è chirurgico. L’epitelioma spinocellulare è un tumore maligno, ad evoluzione graduale e progressiva, può essere fonte di metastasi per via linfatica ed ematica. I fattori che ne favoriscono la comparsa sono l’irraggiamento solare, e specialmente la componente UVB ( 280-320 nm ). Ciò spiega la sua frequenza nella popolazione rurale, la sua predilezione per le parti scoperte ed il suo potere di sviluppo su una cheratosi attinica preesistente, su un Bowen o su un corno cutaneo. Altri fattori sono i raggi X, alcune cicatrici, l’arsenico, il contatto reiterato con il catrame e gli oli minerali.
Il trattamento è l’exeresi ampia del tumore, in alcuni casi la radio e la chemioterapia nei casi con metastasi.
E’ importantissimo esaminare la cute di tutto il corpo almeno una volta l’anno dal momento che le lesioni tumorali più o meno pericolose sono spesso subdole e non sintomatiche.
Per quanto riguarda i nevi ognuno di noi dovrebbe osservarsi allo specchio (nei limiti del possibile) per individuare la presenza di eventuali lesioni sospette secondo l’ormai noto metodo dell’A B C D E:
-Asimmetria: osservare se ci sono lesioni che non appaiono di forma regolare e simmetrica;
-Bordi: osservare se ci sono lesioni con bordi periferici molto irregolari;
-Colore: osservare se ci sono lesioni con pigmentazione disomogenea o policroma;
-Dimensione: osservare se ci sono lesioni maggiori di 1 cm di diametro;
-Evoluzione: osservare se ci sono lesioni che sono cambiate negli ultimi tempi. Si ricorda, però che se una lesione nevica è insorta e si è mantenuta nel tempo con particolari caratteristiche morfologiche, per quanto atipiche ed irregolari, difficilmente ci troviamo di fronte ad una lesione neoplastica: il melanoma è una lesione in accrescimento e in variazione e quindi raramente stabile da anni.
I tumori cutanei non melanoma (NMSC) sono più difficili da riconoscere: sono lesioni singole che ricordano banali pustole, foruncoli, croste post traumatiche (che, a differenza delle lesioni tumorali, guariscono e scompaiono spontaneamente nell’arco di un mese circa).
Durante la visita dermatologica lo specialista esamina la cute del paziente nella sua totalità per evitare che siano sfuggite lesioni troppo piccole, insignificanti o semplicemente nascoste.
Per fare ciò viene utilizzato uno speciale strumento chiamato dermatoscopio: una sorta di piccolo microscopio manuale che, tramite una particolare illuminazione, elimina la naturale riflessione e rifrazione della luce permettendo l’analisi della distribuzione del pigmento cutaneo e della vascolarizzazione superficiale.
La dermoscopia rappresenta ormai una metodica diffusissima ed indispensabile per la diagnosi dei tumori cutanei: non è possibile asserire con sicurezza “ad occhio nudo” che una lesione sia benigna o maligna (l’accuratezza diagnostica passa dal 70% al 90% con il dermatoscopio).
Nel caso in cui una lesione sia fortemente sospetta il dermatologo e/o il chirurgo plastico consiglierà un’escissione chirurgica della stessa ed un esame istologico per una conferma diagnostica; quando invece una lesione appare atipica, ma non ancora in evoluzione tumorale, lo specialista potrà optare per un follow-up più approfondito mediante l’uso dell’epiluminescenza, una particolare telecamera simile al dermatoscopio che permette un ingrandimento maggiore e che, archiviando le varie immagini, consente il paragone fotografico microscopico nel tempo. Il melanoma. E’ un tumore che insorge dai melanociti (le cellule che producono il colore della pelle: la melanina). Nella maggior parte dei casi rappresenta l’evoluzione maligna di un nevo già esistente che inizia a modificarsi, ma può anche insorgere in zone prive di nevi.
Ha una prognosi molto più grave dei precedenti.
L’incidenza del melanoma è in costante aumento, più di tutte le altre forme di tumore.
Il melanoma può presentarsi in diverse forme in base alla profondità raggiunta e/o alla sede di localizzazione:
-SSM (Superficial Spreading Melanoma) o melanoma a diffusione superficiale. Rappresenta il 70% di tutti i melanomi, origina usualmente da nevi atipici e si può localizzare in qualsiasi sede corporea;
-Melanoma nodulare. Rappresenta il 10-15% dei melanomi. Cresce soprattutto in profondità ed è a rapida diffusione;
-LMM (Lentigo Maligna Melanoma). Costituisce il 10-15% dei melanomi e si localizza soprattutto in sedi cutanee fotosposte (viso soprattutto);
-ALM (Acral Lentiginous Melanoma). Melanoma ad insorgenza acrale (mani e piedi) più frequente nelle popolazioni di razza nera.
-Melanoma delle mucose. Più frequente negli anziani e a rapida crescita. Il trattamento è ovviamente chirurgico con ampie escissioni, precedute talvolta con la ricerca del linfonodo sentinella.